Il Fairey Swordfish è un monomotore britannico, biplano, siluro di bordo e velivolo da ricognizione con carrello di atterraggio fisso e design misto della seconda guerra mondiale. Il volo del prototipo avvenne il 31 marzo 1933 e la produzione fu effettuata negli anni 1936-1944. La prima versione prodotta in serie è stata la Swordfish Mk.I alimentata dal motore Bristol Pegasus III M3 con 690 CV. È interessante notare che questa versione è stata prodotta sia con il telaio tradizionale che con la versione idrovolante. Nel 1943 fu creata una versione dello ZOP (Mk. II), con un motore più potente e dotato di missili non guidati. Alla fine dello stesso anno apparve anche il Mk.III, con il radar ASV Mk.X, progettato per il combattimento antisommergibile. A sua volta, la versione meno numerosa (Mk.IV) è stata prodotta in Canada ed è stata utilizzata per addestrare i piloti dell'aviazione locale. In totale furono costruiti circa 2.400 velivoli Swordfish di tutte le versioni. Durante la seconda guerra mondiale, nonostante il design obsoleto, il Fairey Swordfish si rivelò un aereo di grande successo. Furono questi aerei che eseguirono, tra gli altri: un raid sulla flotta italiana a Taranto nel novembre 1940 e si comportarono bene come aerei ZOP. Dati tecnici (versione Mk.I): lunghezza: 10,87 m, apertura alare: 13,87 m, altezza: 3,76 m, velocità massima: 224 km/h, velocità di salita: 2,5 m/s, soffitto pratico: 5850 m, portata massima: 880 km, armamento: fisso - 3 mitragliatrici calibro 7,7 mm, siluro underslung del peso di 760 kg.